Mimo teatrale greco-romano. Lo spettacolo ritrovato (Il)

Riferimento: 9788895814643

Editore: Università La Sapienza
Autore: Cicu Luciano
Collana: Studi e proposte
Pagine: 306 p., Libro in brossura
EAN: 9788895814643
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Descrizione

Suida scrive che Filistione, il mimografo, compose commedie biologiche. Che cos'erano? Plutarco parla di spettacoli brevi, comici e scurrili, adatti anche ad un triclinio, e di rappresentazioni complesse che chiama hypothesis: a quali referenti pensava, con quali tratti distintivi e quali rapporti con i canoni letterari? Perché il procedimento narratologico della morte apparente è definito mors mimica? Perché lo ritroviamo nella novellistica e nel romanzo antichi? Esistevano relazioni fra teatro mimicoe narrativa? Rientravano entrambi nella categoria della letteratura di consumo? Per quanti secoli e in quali città e regioni dell'Impero la commedia biologica ha tenuto la scena? Ha lasciato tracce nel teatro e nella letteratura successiva? Il finale di Giulietta e Romeo echeggia la mors mimica? Ed ancora: chi erano gli autori dei copioni, come avveniva la messa in scena, come era composta una compagnia, chi erano gli archimimi e gli attori secundarum, tertiarum, quartarum? Quale ruolo vi ricoprivano le attrici? Perché quasi sempre recitavano senza maschera? Qual era poi la loro collocazione sociale e giuridica? Quale era il segreto del successo ininterrotto della commedia biologica - Giovanni Lido nel VI secolo la testimonia unica sopravvissuta al naufragio del teatro antico - e perché, ciò nonostante, la tradizione è stata così avara di notizie da suscitare il dubbio che non sia mai esistita? A tutte queste domande e a molte altre il saggio tenta di fornire risposte.