Sanità e pietà. I luoghi dell'eterno riposo in Piemonte tra XVIII e XIX secolo

Riferimento: 9788867892433

Editore: CELID
Autore: Frasson Luciano
Collana: Deputazione subalpina di storia patria
Pagine: 367 p., Libro in brossura
EAN: 9788867892433
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Descrizione

La prima parte di questo lavoro ha come obiettivo quello di descrivere il cimitero in un passaggio fondamentale della sua storia, che lo vide oggetto di un'importante trasformazione sul piano formale non meno che su quello concettuale. Tale passaggio avvenne al termine di un lungo periodo di gestazione, che prese avvio intorno alla fine degli anni Venti del XVIII secolo quando, da più parti, cominciarono a levarsi voci assai critiche contro l'ormai secolare pratica delle inumazioni all'interno delle chiese cittadine e dei cimiteri collocati a ridosso delle mura dello stesso edificio sacro. Nell'ultimo quarto del XVIII secolo si poterono raccogliere i primi frutti della protesta, che si protraeva ormai da quasi mezzo secolo, e le nazioni più civili d'Europa cominciarono ad approvare una serie di provvedimenti che tentavano di sradicare una pratica che era ormai diventata un costume ben radicato e che aveva dei motivati interessi economici che la sostenevano. Il periodo chiave si colloca tra il 1775 e il 1790, quando vennero approvati i primi provvedimenti, dapprima di carattere locale, come in alcune città della Fiandra austriaca, nel ducato di Modena, o a Torino e nei suoi sobborghi, ed in seguito, a carattere statale: nel 1783 Gustavo III di Svezia proibì le sepolture nelle chiese del suo regno, nel 1786 l'imperatore Giuseppe II legiferò per l'Impero, mentre negli stessi anni analoghe disposizioni furono prese in Spagna. Un discorso a parte merita la Francia, la quale, con un'ordinanza del Parlamento, già nel 1765, vietò che a Parigi si seppellisse nelle chiese mentre a Tolosa vennero vietate dieci anni dopo, nel 1775; fu con il decreto reale del 1776, tuttavia, che si estese a tutto il territorio francese il provvedimento che stabiliva le inumazioni solo ed esclusivamente nei cimiteri posti al di fuori delle mura cittadine. Sulla reale efficacia di queste disposizioni vi sarebbe poi molto da dire, tuttavia, almeno a livello di principio, l'allontanamento dei morti iniziò ad imporsi.(Dall'introduzione di Luciano Frasson)